Con questo articolo vorrei inaugurare una piccola “guida” sul dolore al tendine d’Achille.
I problemi a questo tendine colpiscono frequentemente i podisti “diversamente giovani” e spesso, cercando su internet, si trovano informazioni fuorvianti.
Per questo motivo, in questa mini-guida, inserirò solo indicazioni pratiche e di buon senso, ma comunque validate dal punto di vista scientifico.
Dolore al tendine d'Achille: sintomi e cause
Ci sono diversi tipi di patologie che possono colpire il tendine d’Achille, fra i runner, la più comune si chiama tendinopatia Achillea della porzione media.
Questo tipo di tendinopatia si può riconoscere da questi sintomi:
- Il dolore è più acuto “a freddo“,al mattino o al termine dell’allenamento.
- Il dolore migliora con il riscaldamento e spesso consente di allenarsi senza particolari problemi.
- I sintomi sono localizzati qualche centimetro sopra il tallone, dove, a volte, è possibile palpare un vero e proprio “bozzo“.
Il tendine soffre per diverse ragioni, ma la più comune è senz’altro un disequilibrio fra carico e capacità di carico.

L’aumento repentino del volume allenamento o l’inserimento d’emblèe di sedute particolarmente intense non darà al corpo il tempo di adattarsi e il tendine segnalerà questa situazione con l’unico strumento a sua disposizione, ovvero il dolore.
Dolore al tendine d'Achille: 3 errori da non fare
I 3 errori che più frequenti nell’affrontare una tendinopatia sono:
Affidarsi a cure "passive"
Ancora troppo spesso, mi capita di vedere pazienti alle prese con una tendinopatia che come prima cura scelgono tecar, massaggi, manipolazioni, ecc… Insomma, cure in cui il paziente ha un ruolo passivo.
Queste cure sono molto remunerative per i professionisti sanitari che le propongono, ma risultano poco efficaci in chi ha problemi al tendine.
Perchè queste cure non funzionano?
Come ho spiegato nel paragrafo precedente, il tendine soffre quando c’è una marcata differenza fra carico e capacità di carico.
Questa differenza, può essere colmata incrementando le capacità di carico tramite un percorso di allenamento e, capite bene, che le cure passive non allenano un bel niente.
Stare completamente a riposo
Quando si ha un dolore, il pensiero che viene più spontaneo è stare a riposo fino a che passi.
In questo caso, stare troppo tempo fermi farà diminuire ulteriormente le capacità di carico del tendine, quindi non è una scelta da prendere in considerazione.
Il compromesso giusto è trovare quel livello di attività che ti consenta di continuare ad allenarti senza peggiorare i sintomi.

Usare scarpe troppo "basse"
Il tendine d’Achille soffre quando viene allungato oltre le sue capacità, usare scarpe minimaliste o con un drop limitato, non farà altro che aumentare questo allungamento e, di conseguenza, il vostro dolore.
Non so se ci hai fatto caso, ma parlando con tanti podisti con problemi al tendine d’Achille spesso capita di sentire questa frase: “sai che sono andato a posto con le Hoka”.
In effetti, le Hoka, come qualsiasi altra scarpa non minimalista, possono essere uno strumento utile per mitigare i sintomi di una tendinopatia e darvi un buon beneficio.
Nota bene, con questo non ti voglio dire che le calzature siano l’unico strumento per curare il tendine, ma, sicuramente, indossare un paio di scarpe adatto alla tua patologia potrebbe aituarti.
Conclusioni
Come avrai capito, la cura di una tendinopatia richiede molto lavoro da parte del paziente e purtroppo non esiste ancora alcuna cura magica in grado di risolvere i dolori in quattro e quattr’otto.
Conoscendo gli errori da evitare e gli strumenti che ti possono aiutare, risolvere i tuoi problemi al tendine d’Achille sarà solo una questione di tempo.
Ti consiglio di continuare a leggere gli altri articoli di questa serie per avere una panoramica ancora più completa e poterti curare al meglio.
6 commenti su “Dolore al tendine d’Achille: 3 errori da non fare”
Complimenti per l’articolo! Spiega in maniera chiara ciò che da profano sono arrivato a capire soffrendo del problema, ascoltando i medici e leggendo. Alcuni medici e i fisioterapisti purtroppo propongono strumenti che convengono a loro (nel mio caso PRP e magnetoterapia). L’articolo consente di orientarsi e di essere più consapevoli. Grazie
Ciao Claudio, grazie mille.
Il mio scopo è proprio quello di dare al lettore una visione quanto più ampia possibile, così da evitare le sole!! 😉
Ciao bell’articolo. Un po’ di bicicletta si può fare?
Ciao Giorgio, si la bici si può fare, non dovrebbe dare problemi al tendine e potrebbe servire per tenersi in forma, tuttavia se si vuole tornare alla corsa, è sempre meglio tentare una strategia di recupero specifica .
Di solito mantenersi in forma facendo bici, per poi tornare a correre quando il male al tendine diminuisce, è una strategia che porta a pochi risultati, perchè il tendine passa in breve tempo a fare uno sforzo “nuovo” senza essersi preparato precedentemente.
Ciao Claudio, in questo articolo sul tendine di achille, parli esattamente di quello che è successo a me, cioè un amico che mi consiglia di passare alle HOKA CLIFTON per risolvere il problema ed anche tu accenni a questa possibilità: potresti spiegarmi meglio perchè un drop comunque ridotto, come quello delle HOKA (cinque mm) può risolvermi il problema? forse non vale per me che sono abituato ad un drop di 10-12mm? grazie molte e saluti
Ciao, in realtà sono Nicola ehehe.
Provo a spiegarmi meglio.
Immagina il tendine d’Achille come una molla che parte dal ginocchio e viene “tirata” fino al calcagno (tallone).
Se usi scarpe con drop BASSO (<5mm) il tallone si trova un po' più in basso rispetto a scarpe che hanno "più tacco", perciò la molla verrà stirata di più.
Le scarpe con drop ALTO (10-12mm) hanno un po' di "tacco", questo fa si che il tendine d'Achille venga stirato di meno.
Ora, qui ti imbatterai in un paradosso, cioé: perchè le Hoka che hanno generalmente un drop BASSO vengono consigliate per risolvere problemi al tendine d'Achille (a cui sarebbe meglio accoppiare scarpe con drop alto)??
Ecco, le Hoka, ad esempio le Clifton, hanno un'intersuola molto alta, di diversi centimetri. Probabilmente questa costruzione permette una corsa più "retropiedista" (appoggio di tallone) che in effetti è un modo per stressare meno il tendine d'Achille.
Detto questo per risolvere il problema non partirei dalla scarpa, ma mi concentrerei nel guadagnare forza e capacità del tendine. Ne abbiamo parlato qui:
Dolore al tendine d’Achille dopo la corsa
Esercizi Eccentrici per il tendine d’Achille
Ciao!